Girato alla fine della seconda guerra mondiale nelle strade di Milano devastate dai bombardamenti.
Comencini denuncia l’urbanistica della città, dove i bambini usavano i luoghi industriali per giocare, perché non c'era spazio per loro. Nonostante tutto dalla pellicola emergono la gioia e l’innato ottimismo dei bambini che si adattano a ogni situazione pur di divertirsi insieme.