IL LADRO DI BAMBINI

1992

Film presentato da ESMÈ SCIARONI

 

Antonio, giovane carabiniere calabrese, ha il compito di accompagnare l’undicenne Rosetta, prostituita dalla madre, e il fratellino Luciano in un orfanotrofio di Civitavecchia che, però, si rifiuta di accoglierli. Il viaggio prosegue per un istituto in Sicilia. Il cuore di questo film bellissimo e importante è nel rapporto tra carabiniere e bambini: lenta conquista, avvicinamento, osmosi. Grazie a Antonio, i due bambini – che nei film di Amelio sono sempre una maschera dell’adulto non cresciuto –  imparano per pochi giorni a ridiventare bambini. Pur nella fedeltà a un’alta idea di cinema che dice attraverso il non detto e tende a esprimere l’inesprimibile, Amelio ha fatto un film emozionante anche nella sua durezza e nel rifiuto di ogni consolazione. La sua concretezza disadorna si può cogliere nel modo, sommesso e lucido, con cui si dà testimonianza dell’Italia sia nel paesaggio (la mescolanza di sfascio e benessere) sia nell’acquiescenza tranquilla della piccola gente di Calabria e Sicilia. Almeno due sequenze memorabili: il pranzo in Calabria e il bagno in mare. Gran Premio della Giuria a Cannes e il Felix come miglior film europeo. (Morandini)

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