Jurij è un bambino ipovedente che, dopo la morte della madre, viene sottoposto dal padre a una sorta di carcerazione finalizzata all’acutizzazione della sua sensibilità nei confronti della musica. E’ infatti un valente violinista che il genitore pensa destinato alle più alte vette del virtuosismo. Jurij viene così collocato al centro di un evento mediatico al quale si sottrae rinunciando a suonare. Questo provoca l’ira del genitore che lo abbandona al suo destino. Il bambino sembra non voler più comunicare con nessuno. Entra allora in gioco una terapeuta che cerca di individuare il modo per aiutarlo.