Film presentato da TECO CELIO
Il film adatta il secondo romanzo di Primo Levi sull’esperienza nel campo di sterminio. Dopo la liberazione di Auschwitz a opera dei soldati russi, Primo e gli altri prigionieri affrontano il lungo camino verso casa. Ad essi si aggiungono i prigionieri di guerra italiani capeggiati dal colonnello Rovi (Teco Celio). A piedi o su treni che cambiano destinazione o vengono requisiti dall’Armata Rossa per il trasporto delle truppe, gli ex-prigionieri si vedono prima indirizzati verso est e solo in seguito, dopo una lunga attesa in cui si alternano speranza e sconforto, verso sud e verso ovest.
«Attraverso questo film ho voluto raccontare l'odissea del ritorno alla vita di un gruppo di esseri umani scampati all'inconcepibile disegno nazista dello sterminio preordinato di ebrei, zingari, omosessuali, dissidenti politici, malati e di tutti coloro i quali fossero «diversi» dalla razza ariana. Il tema della vita che resuscita dopo lo scontro con questa follia è un'occasione enorme di meditazione anche sui misfatti del presente. Ciò che mi stimolava maggiormente era raccontare sullo schermo quello che sembrava essere riuscito così facilmente a Levi; ovvero la riconquista della vita, il ritorno della speranza, attraverso le naturali, piccole, grandi e gioiose occasioni di ogni giorno che finiscono per affermare la superiorità della vita sulla morte». (Francesco Rosi)